Vieste, è la città più ad est di tutto il Gargano. E’ una bellissima cittadina dai colori chiari, quasi bianca con delle bellissime spiaggie di sabbia molto fine e con un mare azzurro con l’acqua trasparente e cristallina.

Storia leggendaria quella di Vieste, leggendaria come uno dei suoi simboli, il “Pizzomunno”, il bianco monolito che con i suoi 25 metri svetta all’imboccatura di una lunga spiaggia. Il Pizzomunno, secondo una leggenda, è un giovane tramutato in pietra dalla gelosia delle sirene che impedirono il realizzarsi della sua storia d’amore con Cristalda.

Da visitare, senza indugi, il suo borgo medievale, con le sue viuzze strette, i negozietti caratteristici, le abitazioni caratteristiche con i piccoli balconi guarniti di gerani colorati. Imperdibile la bella cattedrale di stile romanico-pugliese che conserva un’importante statua raffigurante S.Maria di Merino, poco distante c’è la cosiddetta “chianga amara”, una grossa pietra sulla quale (nel 1554) furono decapitati centinaia di cittadini viestani.

Vieste è magica anche per le sue Necropoli: complessi cimiteriali ubicati lontano dai centri abitati in ipogei (grotte), databili al III-IV secolo del periodo paleocristiano. Il complesso più bello è sicuramente “La Salata”.Posto di fronte al mare, e reso più appartato da un ruscello proveniente da una grotta naturale, sulle cui pareti sono scavate alcune tombe. Un’oasi archeologica naturalistica che originariamente era una discarica di rifiuti.

Vieste presenta un dosso roccioso su cui è arroccato un centro storico tipicamente medievale caratterizzato da stradine strette e non allineate.

LA STORIA DI VIESTE E LE SUE GROTTE

Le sue origini risalgono al Paleolitico, allorquando l’uomo trovò qui il suo habitat ideale: clima mite, sorgenti d’acqua, abbondanza di vegetazione e di selvaggina e svariate varietà di pesci.

Una delle testimonianze più affascinanti e suggestive è il tempio della venere Sosandra, all’interno di una grotta scavata sull’isolotto di S. Eufemia sulle cui pareti sono incise numerose dediche in greco e latino rivolte alla Dea da parte dei marinai locali e databili tra il III secolo a.C. e la tarda età romana.

Altre testimonianze della presenza dell’uomo preistorico a Vieste è possibile ammirarle presso il museo civico, insieme a steli funerarie, corredi metallici, àncore e vasellame in terracotta.

Quelle stesse grotte abitate dall’uomo primitivo furono riadattate alcuni secoli dopo quando, con l’avvento del Cristianesimo, i primi credenti riutilizzarono queste cavità naturali come luogo di preghiera e di sepoltura per i propri defunti.

Tra queste grotte le più importanti sono quelle di S.Nicola, della Salata, di Caprarezza, di S.Tecla e la grotta Spagnola. Nella seconda metà dell’anno mille con la discesa dei Normanni in Italia, la città si arricchì di due importanti edifici: il Castello e la Cattedrale.

Le grotte di Vieste

Il Castello risale alla seconda metà del XI secolo, presenta una insolita pianta a forma triangolare ed è corredato agli spigololi da tre bastioni a punta di lancia. La sua costruzione risale al periodo del re normanno Roberto Drengot, ma con l’avvento degli Svevi passò nelle mani di Federico II il quale provvide a rinforzarlo e ad ampliarlo.

Il Castello di Vieste

A pochi metri dal Castello sorge la Cattedrale, del XI secolo, in stile romanico pugliese, salvo il campanile, successivo, che risale all’epoca barocca. L’interno è a pianta basilicale sudddiviso in tre navate da due file di sei colonne. La copertura originariamente a capriate appare oggi coperta da un soffitto ligneo con dipinti della scuola napoletana del ‘700.

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